Il violino di Auschwitz della scrittrice Anna Lavatelli
Libri Per bambini-ragazzi Recensione

Il violino di Auschwitz di Anna Lavatelli

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Settembre 28, 2023

Cari lettori e lettrici oggi presento il libro per ragazzi e ragazze Il violino di Auschwitz della scrittrice Anna Lavatelli ed illustrato da Cinzia Ghigliano, in cui viene narrata una storia vera, quella di una giovane violinista ebrea che si trova ad affrontare le terribili conseguenze delle leggi razziali fasciste e gli orrori dei campi di concentramento.

La storia inizia con il protagonista, un antico violino di Parigi di nome Collin-Mézin, che sorprendentemente può parlare grazie alla musica che gli dà voce.
E’ stato recentemente restaurato dopo anni di abbandono e ora è tornato a suonare nelle mani di una grande violinista. Il violino sente che è il momento di condividere la sua storia e i ricordi che ha custodito nella sua cassa armonica.

Collin-Mézin rivela di essere stato venduto a un liutaio di Torino insieme ad altri strumenti a corda, prima di finire nelle mani di un uomo in cerca di un violino per sua figlia, Eva Maria. Le mani di Eva Maria, una bambina gentile, allegra, vivace, piena di speranze, di entusiasmi e di sogni, lo hanno preso con tenerezza, e il violino ha immaginato un futuro radiante accanto a lei sulle grandi scene musicali d’Europa e del mondo.

Tuttavia, la realtà si rivela molto diversa. Eva Maria era una bambina ebrea, e con l’avvento delle leggi razziali fasciste, la loro famiglia fu costretta non solo a rinunciare alla musica ma anche a cambiare casa. La storia segue la lotta di Eva Maria per sopravvivere agli orrori di un campo di concentramento e la sua determinazione nel proteggere il violino e la musica che rappresentava una parte così importante della sua vita.

per ascoltare l’incipit di questo libro

Questa è una storia di resilienza umana, di speranza, coraggio e amore per la musica, una testimonianza dei momenti più bui della storia umana.
Un intreccio coinvolgente tra la narrazione del violino e la storia di Eva Maria, composto di alti e bassi, di tristezza e speranza, e già dai nomi dei capitoli, descritti come i suoni delle sinfonie, si percepisce l’emozione predominante di ciascun capitolo, offrendo un’esperienza di lettura profondamente coinvolgente.

L’autrice è riuscita a trasmettere con sensibilità l’importanza della musica come fonte di conforto e speranza anche nei momenti più difficili, inclusi gli orrori vissuti all’interno dei campi di concentramento. La storia ci fa riflettere sull’impatto che l’arte e la cultura possono avere nella nostra vita e come possano diventare una fonte di resilienza.

Il libro, oltre a presentarci la capacità dell’umanità di superare le avversità attraverso la passione e la determinazione, anche in mezzo agli orrori della storia, è un tributo e un ricordo a coloro che hanno sofferto e perso la vita durante quegli anni.
La storia di Eva Maria, la sua passione per la musica e la sua lotta per sopravvivere nei campi di concentramento, sono un omaggio commovente a tutte le vittime dell’olocausto e delle ingiustizie razziali. Questo libro si sforza di preservare la memoria di coloro che sono stati colpiti da tali atrocità affinché il mondo non dimentichi mai quanto è stato doloroso e devastante.

Con profonda empatia e sensibilità, ci ricorda l’importanza di commemorare il passato e di impegnarci affinché simili orrori non si ripetano mai più. È un libro che invita il lettore a riflettere sulla forza della resilienza umana e sull’importanza di difendere i valori dell’umanità, dell’uguaglianza e della giustizia. È un tributo alle anime perse e un monito per il futuro, affinché certe atrocità non siano mai più parte della nostra storia.

Approfondimento:

La storia del libro è vera, il violino, fu rinominato Il violino della Shoah o di Auschwitz, perchè strumento musicale fabbricato dal liutaio Collin Mezin, portato ad Auschwitz insieme alla famiglia di di Eva Maria e fu tra quelli utilizzati nell’orchestra del campo.

Charles Jean Baptiste Collin-Mézin è stato un famoso liutaio francese, noto per la costruzione di violini e altri strumenti ad arco di alta qualità. È nato nell’anno 1841 a Mirecourt, in Francia, ed è morto nell’anno 1923 a Parigi. E’ stato uno dei più importanti liutai francesi della sua epoca e ha continuato la tradizione della sua famiglia nella costruzione di strumenti musicali.

La sua fama è principalmente legata alla produzione di violini, ma ha anche costruito viole e violoncelli. I suoi strumenti sono noti per la loro qualità artigianale, il suono caldo e ricco e la bellezza delle rifiniture. Molte delle sue opere sono altamente considerate dai musicisti e dai collezionisti di strumenti ad arco.

La sua bottega a Parigi era un centro importante per la produzione di strumenti ad arco di alta qualità ed era frequentata da numerosi musicisti rinomati dell’epoca. Gli strumenti costruiti da Charles Jean Baptiste Collin-Mézin sono ancora molto ricercati e preziosi oggi.

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