Il libro Cadrò, sognando di volare, romanzo di Fabio Genovesi, racconta la storia di due giovani ragazzi, Fabio e Marco Pantani, entrambi impegnati ad affrontare uno dei momenti più importanti della loro vita.

E’ l’estate del 1998, Fabio all’età di 24 anni, frequenta l’università di giurisprudenza, è vicino alla laurea, manca solo la tesi e potrà diventare avvocato a tutti gli effetti anche se diventare avvocato non è un suo desiderio, è ciò che i genitori e i parenti hanno deciso per lui e non vuole deluderli.

Tra una settimana potrà raggiungere i suoi amici a Siviglia, già immagina il divertimento, le feste, le ragazze… ma una cartolina a lui indirizzata cambia totalmente i suoi programmi.

Perchè le cose importanti della vita, quelle che arrivano per cambiare tutto, non prendono appuntamenti e non studiano percorsi. Un giorno si svegliano e decidono che è il momento, scelgono la via più storta e sgangherata che ci sia e si tuffano a bomba su di te.

La cartolina è stata inviata dal distretto militare per comunicargli la destinazione del servizio civile.
Addio vacanza, la meta cambia, si parte nelle vesti di educatore in direzione di una scuola privata all’interno di un convento dove i ragazzi studiano e vivono.

Fabio giunto al convento, apprende che la scuola è chiusa e le sole persone a viverci sono Don Mauro, il direttore, una donna che li aiuta, una bambina e degli animali da cortile.

E’ l’educatore di nessuno, solo e rinchiuso nello stretto di una guardiola ad accogliere il niente, senza voglia di portare avanti la tesi da tutti attesa per vederlo diventare avvocato e l’unico compito che ha è di recarsi nella stanza, stretta come una cella, per curare l’igiene intima di un prete vecchio e scorbutico, che ascolta le canzoni di Jim Morrison e i Doors.

L’unica consolazione rimasta è la possibilità di vedere le tappe del giro d’Italia, dove finalmente gareggia l‘immenso campione Marco Pantani, figlio di una casalinga e di un idraulico (proprio come Fabio), il ragazzino sconosciuto che il 5 giugno del 1994 sulla salita del Passo Mortirolo salì sui pedali e partì attaccando come se non ci fosse un domani, in fuga nell’ultima parte della salita, un ragazzo che ha appena iniziato a correre da professionista, che sta riportando il ciclismo del passato indietro di 50 anni.

Nelle poche parole scambiate con Don Basagni scopre di avere una passione in comune: il ciclismo, Marco Pantani.

Tutti e tre si trovano davanti ad un confine che li sta soffocando.

I confini sono così. Limiti inventati, che ci strizzano e soffocano l’orizzonte e dietro di noi.

Il libro Cadrò, sognando di volare è un romanzo di ispirazione

che attraverso le storie e le tappe di tre persone diverse tra di loro
pone domande sulla vita, sulle nostre scelte, su ciò che accade e su ciò che vorremmo accadesse per renderci felici.

Nel romanzo, la figura di Pantani é la strada conduttrice per comprendere che l’unica persona a decidere cosa è giusto per te, sei te stesso/a, e che non esiste un domani per realizzare i nostri sogni ma solamente l’azione immediata di oggi.

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