La pantera delle nevi diventa un documentario.
“La pantera delle nevi” è il libro vincitore del prestigioso Prix Renaudot nell’anno 2019, dello scrittore e viaggiatore francese Sylvain Tesson, e diventato oggi un documentario cinematografico diretto Paprika Films & Kobalann Productions, presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes.
Il documentario prende il titolo in inglese di “The velvet queen“, e la trama segue la storia del libro:
Un viaggio sull’altopiano tibetano per documentare il famigerato e sfuggente leopardo delle nevi.
Tra valli inesplorate e inaccessibili si trova uno degli ultimi santuari del mondo selvaggio, dove vive una fauna rara e sconosciuta.
Vincent Munier, uno dei fotografi naturalisti più famosi al mondo, porta con sé l’avventuriero e romanziere Sylvain Tesson nella sua ultima missione.
Per diverse settimane, esploreranno queste valli alla ricerca di animali unici e cercheranno di avvistare il leopardo delle nevi, uno dei grandi felini più rari e difficili da avvicinare, è la sottile arte di aspettare da un punto cieco, rintracciare gli animali e trovare la pazienza per scorgere le bestie.
Attraverso la loro esplorazione delle vette tibetane, i due uomini si impegnano in una conversazione filosofica sul posto dell’uomo tra gli esseri viventi e celebrano la bellezza del mondo.
Guarda le foto scattate a Cannes per la presentazione del documentario “The Velvet Queen”
Trama libro “La pantera delle nevi ” di Sylvain Tesson
Nel 2018 Sylvain Tesson è stato invitato dal fotografo naturalista Vincent Munier ad osservare gli ultimi esemplari del leopardo delle nevi ai confini del Tibet. Questi animali discreti e molto temibili vivono su un gigantesco altopiano a 5.000 m sul livello del mare, il Changtang. Situato nel Tibet settentrionale e occidentale, si estende per circa 1.600 km dal Ladakh alla provincia del Qinghai ed è abitato da nomadi Changpa.
La squadra è atterrata a Pechino, e ha prosegito la strada con un’auto 4X4 verso il Tibet.
Con il passare dei giorni, il convoglio si muove verso panorami sempre più grandiosi e deserti: dove la popolazione si sta ritirando, la fauna avanza e si dispiega, protetta dagli effetti dannosi della civiltà.
Sylvain Tesson descrive una sorta di savana africana che sarebbe arroccata a 4000 metri di altitudine, dove incontra branchi di antilopi, capre blu, orde di yak che attraversano vaste distese erbose dove sorgono le dune.
La squadra continua il percorso raggiungendo vette che superano di gran lunga quello che conosciamo in Europa.
A quota 5.000 m si apre il dominio del leopardo delle nevi.
In questo santuario naturale totalmente inospitale per l’uomo, il felino ha trovato i mezzi per la sua sopravvivenza e la sua tranquillità.
Le condizioni di osservazione diventano molto difficili, a volte è necessario rimanere immobili per trenta ore consecutive a -30°C per vedere solo qualche minuto il maestoso passaggio dell’animale.
Sylvain Tesson interseca abilmente il racconto di un’eccezionale avventura ai confini del Tibet con riflessioni di notevole attualità sulle disastrose conseguenze dell’attività umana sul regno animale.
Attraverso l’esempio del leopardo delle nevi, l’autore si interroga sulla morfologia di un mondo in cui tutte le specie diventerebbero rare e poi si estinguerebbero. Ci accompagna in questa avventura unica in cui siamo interessati tanto all’arte della caccia agli animali quanto alla spiritualità asiatica.
